di Enzo Boschi* pubblicato da Il Foglietto
"L'addio impossibile dell'Italia al nucleare" è il titolo di un articolo apparso su La Repubblica del 22 aprile scorso, a firma di Giuseppe Caporale.
Immaginavo che una pioggia di smentite indignate piovesse su quanto riportato dal quotidiano e invece ... nessuna reazione.
E allora possiamo dare per certi i contenuti dell'articolo.
E
quindi è accertato che lo smantellamento delle centrali sconta un
ritardo colossale. Doveva essere completato nel 2020, con un costo di
due miliardi e seicentomila euro, e invece bisognerà aspettare il 2035,
con l'ulteriore spesa di cinque miliardi.
Negli impianti fermi ma non smantellati, giustamente continuano a
lavorare un migliaio di dipendenti. Finora si è riusciti a smantellare
solo il 24% e la parte più delicata, cioè la più pericolosa, degli
impianti non è stata toccata.
Da che cosa dipende questo enorme ritardo?
Probabilmente
le cause sono molteplici ma "all'esterno" non è dato conoscerle, perché
in questa materia tutto è molto riservato. Comunque una cosa è certa:
il motivo principale del tempo perso risiede nella mancata
localizzazione del deposito dell'enorme quantità di rifiuti nucleari
attualmente sparsa un po' alla rinfusa per tutto il Paese.
Il
costo previsto per il deposito, che riguarderà solo i rifiuti meno
pericolosi, è dell'ordine di tre miliardi e mezzo. Sulla localizzazione
si sono persi almeno quindici anni, il tempo trascorso dal grottesco
tentativo di farlo a Scanzano Jonico quando la popolazione compatta con i
forconi...
Ad oggi la questione è tutt'altro che risolta. Pochi
giorni fa i Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico avrebbero
dovuto comunicare le sedi selezionate per ospitare il deposito.
Misteriosamente hanno rimandato tutto ancora una volta per "un paio di
mesi", necessari per effettuare "ulteriori approfondimenti". In che cosa
consistano questi "ulteriori approfondimenti" non è stato spiegato.
Si
dice da più parti che questo slittamento è dovuto alle elezioni, che
presto si terranno in alcune Regioni. Quindi se ne potrebbe dedurre che i
possibili luoghi individuati per il deposito si trovino in quelle
Regioni e siccome si teme giustamente che le scorie nucleari non siano
gradite ...
Spero che non sia così perché voglio bene al mio Paese!
Chi prende queste ridicole decisioni in fondo considera noi cittadini un branco di sprovveduti.
Prima dichiarano solennemente che entro una tal data verranno date
tutte le informazioni, poi rimandano senza spiegare il perché. Neanche
un minimo di rispetto per coloro che pagano le conseguenze di queste
manifeste incapacità e irresponsabilità attraverso la bolletta
carissima.
Siccome non si ritiene di spiegare il perché di questi
"ulteriori approfondimenti", siamo autorizzati a fare le illazioni che
riteniamo più opportune. Il Foglietto, a partire dal novembre dello scorso anno, ha dedicato ben quattro articoli a questo delicatissimo tema (1, 2, 3, 4),
sostenendo con chiarezza che negli studi svolti non vi era evidenza che
si fosse tenuto conto adeguatamente dell'elevata pericolosità sismica
del nostro territorio.
Uscito il primo articolo, mi fu fatto
sapere, indirettamente, dai vertici SOGIN che una specie di consiglio
scientifico aveva operato con riunioni periodiche, per considerare
adeguatamente tutti i possibili aspetti critici della questione. Ma i
verbali di queste riunioni, almeno per me, sono rimasti riservati e non
mi è stato possibile verificare come la sismicità italiana fosse stata
considerata.
In ogni caso, la comparazione fra documenti già
esistenti e quelli che verranno prodotti dopo gli "ulteriori
approfondimenti" farà capire che cosa è successo di tanto grave da non
far rispettare i solenni impegni presi. Sempre che non venga tutto
secretato!
Mi è stato anche detto che, forse, prima si
sceglieranno i luoghi possibili e poi si andrà a verificarne le
caratteristiche sismiche. Ma spero con tutto il cuore di aver capito
male.
Spesso sento affermare che la gente è ignorante e che dice
sempre no alla creazione, nel territorio dove vive, di eventuali
impianti di qualunque natura essi siano.
Penso che la gente abbia
tutte le ragioni di non fidarsi di istituzioni che tengono nascosti
documenti pubblici e che hanno comportamenti altalenanti, in maniera
ridicola e irresponsabile.
Non si dimentichi, tanto per capire
con chi abbiamo a che fare, che il Ministero dello Sviluppo Economico
prima avallò l'idea assurda delle operazioni di estrazione petrolifera
che scatenerebbero terremoti anche a decine di km di distanza.
Accortosi, poi, che così metteva in crisi tutta l'industria petrolifera
nazionale, si è inventato una scappatoia, arrivata a insuperabili
livelli di comicità.
Non si dimentichi neanche che si tentò di
dare la responsabilità dei due sismi emiliani del 2012 a un progetto,
cioè carte e idee, di un deposito di gas voluto e incoraggiato dai due
Ministeri stessi e, apoteosi dell'ignoranza, attribuire colpe alle
tecniche di fracking, che da noi non si pratica se non altro perché non abbiamo le rocce adatte.
Insomma, tutt'altro che chiaro quando questa penosa vicenda avrà fine.
Intanto
la Francia vuole riconsegnare all’Italia i rifiuti nucleari ad alta
pericolosità mandati oltralpe nel 2006 per essere riprocessati. Insieme a
quelli mandati in Inghilterra, sono circa 15.000 metri cubi di scorie
estremamente pericolose, per le quali non sarà sufficientemente sicuro
il deposito che si sta progettando.
Che sorte avranno? Anche questo non è dato sapere forse perché noi poveri cittadini incolti potremmo impressionarci.
Intanto
stiamo assistendo ad un colossale spreco di risorse pubbliche. Non sono
in grado di verificarne l'attendibilità, ma un importante uomo politico
anni fa mi confidò che circa un terzo del debito pubblico dell'epoca
equivaleva ai costi sostenuti per entrare e poi uscire dal nucleare.
L'interessante
articolo di Caporale, di cui ho parlato all’inizio, si conclude
ricordando la lussuosa sede moscovita della SOGIN, con rimborsi
faraonici per il personale in missione. Una notizia, questa, che non può
che rallegrare lo spirito di un vecchio goliarda come me: basta con la
noia della spending review! Andiamo a Mosca e ... gaudeamus igitur!
*geofisico
Nessun commento:
Posta un commento