Ribadiamo il no al deposito!



Segue il documento inviato da ScanZiamo le Scorie in occasione della consultazione europea per la realizzazione di un deposito geologico europeo. Già pubblicato su Tienilammente!







La consultazione scaduta il 13 febbraio 2013 è stata lanciata dalla piattaforma tecnica per l'attuazione dello smaltimento geologico (IGD-TP), che riunisce tutti i centri scientifici di ricerca europei, le agenzie di gestione dei rifiuti, l'industria, le organizzazioni internazionali e la societa' civile. L'obiettivo di questa piattaforma e' quello di realizzare il primo deposito geologico per rifiuti radioattivi pericolosi, operativo in Europa entro il 2025. La piattaforma tecnologica IGD e' co-fondata dal settimo programma quadro per Euratom ed è consultabile dal sito www.igdtp.eu.

Con il supporto di studiosi di prestigio nazionale, abbiamo sentito il dovere di partecipare alla consultazione aperta dall’Europa con nostre osservazioni, affinchè non si presenti un'altra "Scanzano".

I tentativi di realizzazione di un deposito geologico di scorie nucleari, come indicato, hanno mostrato tutte le loro criticità dal punto di vista della sicurezza e dell’opinione pubblica in generale.

Pertanto tale scelta non è sicuramente la strada giusta per affrontare una questione ad oggi ancora irrisolta e non supportata da una sperimentazione scientifica e da una analisi socio-economica adeguate alla portata del problema.

L’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie, nasce dalla sensibilità di numerosi volontari che hanno partecipato alle quindici giornate di protesta civile contro l’ipotesi di voler realizzare in Scanzano J.co (MT) - Terzo Cavone un deposito geologico di salgemma per la messa in sicurezza dei rifiuti nucleari, deciso il 13 novembre 2003 con D.L. n. 314/03.
Per tali ragioni riteniamo voler contribuire con la nostra esperienza maturata e attraverso le nostre osservazioni alla Vostra consultazione aperta per la realizzazione di un deposito geologico europeo entro il 2025 per il confinamento dei rifiuti nucleari ad alta attività.
Attualmente il problema è ancora irrisolto in quanto non esiste nel mondo un deposito geologico di rifiuti nucleari ad alta attività capace di garantire la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini.
La conoscenza pratica in merito, in particolare sia quella americana che tedesca, hanno mostrato come sia pericoloso per la salute dei cittadini utilizzare, allo stato attuale, tale soluzione che richiederebbe invece numerosi anni di ricerche. Da parte di molti esperti sono stati esposti forti dubbi sull’opportunità di conservare le scorie nucleari in maniera definitiva ed irreversibile con l’ausilio di una tecnologia come quella odierna scarsamente evoluta in materia e pertanto largamente soggetta ad errori di valutazione e di scelta, tanto dei materiali da impiegare quanto dei processi tecnologici da mettere in atto. Altrettante perplessità riguardano il lasso temporale di migliaia di anni durante il quale le scorie nucleari dovrebbero rimanere in condizione di sicurezza nelle viscere della terra.
La National Academy of Sciences e il National Research Council ritengono che qualsiasi grandezza temporale è del tutto insufficiente perché si possa parlare di “messa in sicurezza” di materiale radioattivo che rimarrà tale per centinaia di migliaia di anni. Si segnala che in virtù di queste osservazioni, la Corte d’Appello Federale della Columbia ha recentemente stabilito che un sito destinato al conservazione dei rifiuti nucleari deve dimostrare di potere accogliere in sicurezza le stesse per almeno 300.000 anni, fino al decadimento della loro radioattività. Cosa alquanto difficile in particolare per il decadimento dei rifiuti di III categoria e ad alta attività. Tale motivazione e i problemi di sicurezza ambientale causati, luglio del 2009 hanno convinto il Senato, con 85 voti a favore e 9 contrari, ad approvare un progetto di legge che prevede la chiusura del deposito di scorie nucleari, Yucca Mountain, nel Nevada, un progetto rimasto in sospeso per oltre 20 anni e costato più di 10 miliardi di dollari.
L’esperienza tedesca nei giacimenti sotterranei di sale di Gorleben, ha comportato gravi danni con pericoli di contaminazione tali che le autorità rivolte a garantire la sicurezza non sanno ancora come intervenire. Le infiltrazioni d’acqua nella miniera di salgemma ha comportato la contaminazione della falda con il pericolo di estendersi alla superficie. Il deposito di Gorleben è oggetto continuo di conflitto sociale che vede protagoniste le popolazioni locali in rivolta le quali non si sentono garantite dai sistemi di sicurezza per il sconfinamento dei rifiuti nucleari.

Rispetto all’infausta scelta di realizzare un deposito geologico a Scanzano J.co nel 2003, è utile riconoscere che dopo le quindici giornate di pacifica protesta e le osservazioni sollevate in considerazione dei diversi aspetti scientifici, sociali, ambientali ed economici, i cittadini hanno convinto il decisore nazionale che la scelta di un deposito geologico fosse sbagliata, tanto che nella conversione del D.L. n. 314 nella legge n. 368/03 il Parlamento ha cancellato l’ipotesi di realizzare un deposito geologico. Tale scelta è fondata da diversi aspetti che la comunità scientifica e non in quella occasione aveva portato a conoscenza del decisore e dell’opinione pubblica. Tra le numerose osservazioni si segnala l’audizione del Professor Carlo Rubbia tenuta alla VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati in merito al D.L. n. 314/03, nella quale sono state esposte tutte le criticità della scelta di voler realizzare nelle miniera di salgemma a Scanzano J.co un deposito di scorie nucleari ad alta attività, che avrebbe messo in pericolo non solo la sicurezza della salute con gravi danni ai cittadini ma ad un intero sistema economico e sociale.

Per tutto quanto esposto, sentiamo il dovere di informarVi che la scelta di realizzare in Europa un deposito geologico per il confinamento dei rifiuti nucleari è una scelta sbagliata per gli aspetti scientifici esposti, per le cause dei pericoli alla salute e i forti conflitti sociali che potrebbero sollevarsi da parte delle popolazioni interessate dall’ubicazione di questa scelta.

Nel ringraziarVi per la possibilità data di partecipare alla consultazione, rimaniamo a disposizione per eventuali altri chiarimenti.
Lettera inviata da ScanZiamo le Scorie in occasione della consultazione scaduta il 13 febbraio 2013 lanciata dalla piattaforma tecnica per l'attuazione dello smaltimento geologico (IGD-TP).

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