“Chi dorme non piglia pesci”,
anzi nel caso della Regione Basilicata “piglia”
un bel pacco di scorie radioattive. Sono mesi che sollecitiamo la nostra Regione
ad attivarsi per far sentire la sua voce per scongiurare un attacco alle spalle
come quello del 2003.
La situazione è delicata, troppi
i dubbi e troppe oscurità nella questione dei rifiuti radioattivi e del
relativo deposito a partire dalla classificazione dei rifiuti stessi. Pensavamo
di avere le idee chiare e le norme utili
a capire ed invece no! Manca ancora un decreto per la classificazione dei
rifiuti radioattivi come richiesto dalla
normativa internazionale in materia. Fino a quando non ci sarà la
classificazione, come si potrà realizzare un deposito adatto?
Ma non solo, siamo ancora in
attesa della nomina del direttore dell’Isin, l’Ispettorato con poteri autonomi,
che dovrebbe monitorare i rifiuti, la gestione, il deposito e la Sogin. La prima
nomina del dott. Commercialista Ministro dell’ambiente è stata una vera bufala:
la nomina di Agostini, uomo senza alcuna competenza per ciò che interessa. Per
fortuna questa nomina è stata scongiurata per il momento.
Inoltre esprimiamo forte
preoccupazione per i ritardi della messa in sicurezza del centro Trisaia di
Rotondella rispetto alla costruzione dei cask che dovrebbero contenere il
combustibile americano ai fini del rientro in America. Non è più tollerabile il
ritardo del cronoprogramma delle attività
di Sogin rispetto a quanto detto nel 2004 per la costruzione dei
suddetti Cask. Pertanto, Sogin provveda celermente alla costruzione per mandar
via prima possibile le ormai note barre di combustibile.
Questi argomenti sono stati
oggetto di un incontro a Roma con i rappresentanti della nostra
associazione e il direttore di
Greenpeace Italia Onufrio, in occasione di un incontro con il direttore di
Greenpeace International Kumi Naidoo.
Invitiamo tutti e soprattutto la
Regione Basilicata e le nostre istituzioni a tenere alta la guardia e ad
attivarsi per non rimanere sempre all’oscuro delle decisioni più importanti per
il nostro territorio.
Perché questa volta, ribadiamo,
nessuno potrà dire “non sapevo nulla”.
Foto incontro a Roma di ScanZiamo le Scorie e Greenpeace. In ordine: il direttore di Greenpeace International Kumi Naidoo, ScanZiamo le Scorie Pasquale Stigliani e il direttore di Greenpeace Italia Onufrio.
Foto incontro a Roma di ScanZiamo le Scorie e Greenpeace. In ordine: il direttore di Greenpeace International Kumi Naidoo, ScanZiamo le Scorie Pasquale Stigliani e il direttore di Greenpeace Italia Onufrio.
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