Pubblicato da Wired.it
Secondo il Ministero dell’ambiente ad agosto arriverà il nulla osta
ministeriale sulla carta dei siti e subito dopo il documento sarà reso
pubblico online.
Potrebbe arrivare oggi stesso o al massimo lunedì, ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, la Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il primo deposito italiano per le scorie nucleari.
La notizia arriva dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione
ambientale che lo scorso 17 giugno ha ricevuto la mappa da Sogin, la
società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti
nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi in Italia.
Il documento sarebbe già a una seconda versione. La prima relazione era stata inviata da Sogin a Ispra nel gennaio 2015
ma su quella mappa, nel mese di aprile, i ministeri dell’Ambiente e
dello Sviluppo economico avevano chiesto un ulteriore approfondimento.
Sessanta giorni di tempo, scaduti il 17 giugno quando
l’Ispra ha effettivamente ricevuto la seconda relazione da Sogin.
Quest’ultimo documento non è stato però ancora divulgato.
ISPRA A WIRED: MAPPA TRASMESSA A BREVE
Fonti interne all’Ispra anticipano a Wired: “Ancora non ci sono novità, il passaggio ai ministeri dovrebbe avvenire in questi giorni, forse già oggi,
ma dai nostri tecnici ancora non abbiamo indicazioni”. Sappiamo però
che la scorsa settimana, dal 6 all’8 luglio, il direttore generale
dell’Istituto di ricerca Stefano Laporta era in Svizzera per visitare il
deposito intermedio centrale Zwischenlager Würenlingen AG. Una
struttura che, secondo una nota dell’Ispra, è “analoga al deposito per lo stoccaggio temporaneo di lunga durata di rifiuti radioattivi ad alta attività che dovrà essere realizzato in Italia”.
SCORIE AD ALTA INTENSITA’: L’INTERROGAZIONE AL MISE
Proprio sul tema della radioattività delle scorie – che si
distinguono tra bassa e alta intensità a seconda del tempo di
smaltimento, da poche centinaia a migliaia di anni – i primi di luglio
il ministero dello Sviluppo economico rispondeva a un’interrogazione del Pd in commissione Attività produttive della Camera.
La nota, riportata dall’agenzia di stampa Public Policy, avanzava una
ipotesi complementare a quella del deposito italiano e cioè la
possibilità di “strutture gestite a livello comunitario”
per i rifiuti nucleari ad alta radioattività, viste “le basse quantità
di rifiuti ad alta attività dell’Italia (che) non giustificano dal punto
di vista tecnico ed economico un deposito nazionale ad hoc”.
Il Deposito attualmente allo studio di Sogin, Ispra e ministeri
dovrebbe essere una struttura “di superficie” per “la sistemazione
definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività”. Altri 15 mila metri cubi di rifiuti altamente radioattivi sarebbero stoccati solo temporaneamente nella struttura.
LA MAPPA APPROVATA NON PRIMA DI GIUGNO 2016
La strada per la scelta del sito è comunque ancora lunga. Secondo un
prospetto del ministero dell’Ambiente, dopo la comunicazione di Ispra e
il nulla osta dei due dicasteri coinvolti (che dovrebbe arrivare entro
agosto), la mappa sarà resa pubblica da Sogin nel mese di settembre 2015. Da lì partirà una fase di consultazione di 120 giorni,
per la raccolta di osservazioni e proposte tecniche da Regioni, enti
locali e stakeholder. A gennaio 2016 la stessa Sogin organizzerà un seminario nazionale
per la discussione delle proposte tecniche, il cui termine di
presentazione scadrà nel mese di febbraio. Sulla base delle osservazioni
raccolte si arriverà ad aprile con una versione aggiornata della mappa.
Ultimo step a giugno 2016, quando è attesa
l’approvazione della Cnapi da parte del ministero dello Sviluppo
economico, acquisiti i pareri di Ispra e Minambiente.
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