Diffondere la cultura della tutela dell'ambiente e del territorio alle 
nuove generazioni tramite il gioco. Per tali motivi, domenica 26 luglio a
 Scanzano J.co (MT) torna ReinVento, raduno di aquiloni e 
giornata del riciclo; una manifestazione  giunta al quinto anno 
consecutivo organizzata dall'Associazione ScanZiamo le scorie in 
collaborazione con il lido Il Melograno di Scanzano jonico e 
l'associazione Taranto Kite di Taranto. Il programma prevede un 
laboratorio di aquiloni a  cura di Tarantokite e un laboratorio di 
riciclo a cura di Domenica De Marco della Unitre Jonica e di Milena 
Stigliani. Creatività, allegria e sensibilizzazione al rispetto 
dell'ambiente sono le caratteristiche di ReinVento, che ogni anno si 
arricchisce grazie ai contributi degli artisti degli aquiloni e del 
riciclo. 
La giornata oltre ad essere uno spettacolo di colori, è un'occasione 
e, per grandi e bambini per riscoprire i giochi all'aria aperta e il 
rispetto per l'ambiente.
Deposito Nazionale rifiuti radioattivi: consegnato dall'ISPRA l'aggiornamento della mappa ai Ministeri
Comunicato ISPRA
 
            L’ISPRA ha consegnato in data odierna al Ministero 
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero 
dello Sviluppo Economico l'aggiornamento della relazione prevista dal 
D.Lgs n. 31/2010 sulla proposta di Carta Nazionale delle Aree 
Potenzialmente Idonee (CNAPI) alla localizzazione del Deposito Nazionale
 dei rifiuti radioattivi predisposta dalla SO.G.I.N. S.p.A. 
Tale
 aggiornamento era stato richiesto dai Ministeri affinché l’Istituto 
svolgesse verifiche, ai fini della validazione dei risultati 
cartografici ed in merito alla coerenza degli stessi con i criteri 
stabiliti dalla  Guida Tecnica n. 29 dell’ISPRA e dalla IAEA, sulla 
 revisione operata dalla SO.G.I.N. nel recepire i rilievi formulati 
dall'Istituto stesso sulla proposta di CNAPI già presentata lo scorso 
mese di gennaio.
A seguito delle 
verifiche effettuate sull'aggiornamento della proposta di CNAPI e della 
relativa documentazione a supporto presentato dalla SO.G.I.N., l'ISPRA 
non ha formulato ulteriori rilievi.
La
 relazione dell'ISPRA, considerata la classificazione di riservatezza 
attribuita dalla SO.G.I.N. alla proposta di CNAPI, è stata analogamente 
classificata e sarà tale, conformemente alle vigenti disposizioni, sino 
alla pubblicazione della CNAPI da parte della SO.G.I.N. a seguito del 
nulla osta che sarà rilasciato dai Ministeri.
Scorie nucleari, a settembre la mappa dei siti idonei per il deposito
Pubblicato da Wired.it
Secondo il Ministero dell’ambiente ad agosto arriverà il nulla osta ministeriale sulla carta dei siti e subito dopo il documento sarà reso pubblico online.
Potrebbe arrivare oggi stesso o al massimo lunedì, ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, la Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il primo deposito italiano per le scorie nucleari. La notizia arriva dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione ambientale che lo scorso 17 giugno ha ricevuto la mappa da Sogin, la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi in Italia.
Il documento sarebbe già a una seconda versione. La prima relazione era stata inviata da Sogin a Ispra nel gennaio 2015 ma su quella mappa, nel mese di aprile, i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico avevano chiesto un ulteriore approfondimento. Sessanta giorni di tempo, scaduti il 17 giugno quando l’Ispra ha effettivamente ricevuto la seconda relazione da Sogin. Quest’ultimo documento non è stato però ancora divulgato.
ISPRA A WIRED: MAPPA TRASMESSA A BREVE
Fonti interne all’Ispra anticipano a Wired: “Ancora non ci sono novità, il passaggio ai ministeri dovrebbe avvenire in questi giorni, forse già oggi, ma dai nostri tecnici ancora non abbiamo indicazioni”. Sappiamo però che la scorsa settimana, dal 6 all’8 luglio, il direttore generale dell’Istituto di ricerca Stefano Laporta era in Svizzera per visitare il deposito intermedio centrale Zwischenlager Würenlingen AG. Una struttura che, secondo una nota dell’Ispra, è “analoga al deposito per lo stoccaggio temporaneo di lunga durata di rifiuti radioattivi ad alta attività che dovrà essere realizzato in Italia”.
SCORIE AD ALTA INTENSITA’: L’INTERROGAZIONE AL MISE
Proprio sul tema della radioattività delle scorie – che si distinguono tra bassa e alta intensità a seconda del tempo di smaltimento, da poche centinaia a migliaia di anni – i primi di luglio il ministero dello Sviluppo economico rispondeva a un’interrogazione del Pd in commissione Attività produttive della Camera. La nota, riportata dall’agenzia di stampa Public Policy, avanzava una ipotesi complementare a quella del deposito italiano e cioè la possibilità di “strutture gestite a livello comunitario” per i rifiuti nucleari ad alta radioattività, viste “le basse quantità di rifiuti ad alta attività dell’Italia (che) non giustificano dal punto di vista tecnico ed economico un deposito nazionale ad hoc”.
Il Deposito attualmente allo studio di Sogin, Ispra e ministeri dovrebbe essere una struttura “di superficie” per “la sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività”. Altri 15 mila metri cubi di rifiuti altamente radioattivi sarebbero stoccati solo temporaneamente nella struttura.
LA MAPPA APPROVATA NON PRIMA DI GIUGNO 2016
La strada per la scelta del sito è comunque ancora lunga. Secondo un prospetto del ministero dell’Ambiente, dopo la comunicazione di Ispra e il nulla osta dei due dicasteri coinvolti (che dovrebbe arrivare entro agosto), la mappa sarà resa pubblica da Sogin nel mese di settembre 2015. Da lì partirà una fase di consultazione di 120 giorni, per la raccolta di osservazioni e proposte tecniche da Regioni, enti locali e stakeholder. A gennaio 2016 la stessa Sogin organizzerà un seminario nazionale per la discussione delle proposte tecniche, il cui termine di presentazione scadrà nel mese di febbraio. Sulla base delle osservazioni raccolte si arriverà ad aprile con una versione aggiornata della mappa.
Ultimo step a giugno 2016, quando è attesa l’approvazione della Cnapi da parte del ministero dello Sviluppo economico, acquisiti i pareri di Ispra e Minambiente.
Secondo il Ministero dell’ambiente ad agosto arriverà il nulla osta ministeriale sulla carta dei siti e subito dopo il documento sarà reso pubblico online.
Potrebbe arrivare oggi stesso o al massimo lunedì, ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, la Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il primo deposito italiano per le scorie nucleari. La notizia arriva dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione ambientale che lo scorso 17 giugno ha ricevuto la mappa da Sogin, la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi in Italia.
Il documento sarebbe già a una seconda versione. La prima relazione era stata inviata da Sogin a Ispra nel gennaio 2015 ma su quella mappa, nel mese di aprile, i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico avevano chiesto un ulteriore approfondimento. Sessanta giorni di tempo, scaduti il 17 giugno quando l’Ispra ha effettivamente ricevuto la seconda relazione da Sogin. Quest’ultimo documento non è stato però ancora divulgato.
ISPRA A WIRED: MAPPA TRASMESSA A BREVE
Fonti interne all’Ispra anticipano a Wired: “Ancora non ci sono novità, il passaggio ai ministeri dovrebbe avvenire in questi giorni, forse già oggi, ma dai nostri tecnici ancora non abbiamo indicazioni”. Sappiamo però che la scorsa settimana, dal 6 all’8 luglio, il direttore generale dell’Istituto di ricerca Stefano Laporta era in Svizzera per visitare il deposito intermedio centrale Zwischenlager Würenlingen AG. Una struttura che, secondo una nota dell’Ispra, è “analoga al deposito per lo stoccaggio temporaneo di lunga durata di rifiuti radioattivi ad alta attività che dovrà essere realizzato in Italia”.
SCORIE AD ALTA INTENSITA’: L’INTERROGAZIONE AL MISE
Proprio sul tema della radioattività delle scorie – che si distinguono tra bassa e alta intensità a seconda del tempo di smaltimento, da poche centinaia a migliaia di anni – i primi di luglio il ministero dello Sviluppo economico rispondeva a un’interrogazione del Pd in commissione Attività produttive della Camera. La nota, riportata dall’agenzia di stampa Public Policy, avanzava una ipotesi complementare a quella del deposito italiano e cioè la possibilità di “strutture gestite a livello comunitario” per i rifiuti nucleari ad alta radioattività, viste “le basse quantità di rifiuti ad alta attività dell’Italia (che) non giustificano dal punto di vista tecnico ed economico un deposito nazionale ad hoc”.
Il Deposito attualmente allo studio di Sogin, Ispra e ministeri dovrebbe essere una struttura “di superficie” per “la sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività”. Altri 15 mila metri cubi di rifiuti altamente radioattivi sarebbero stoccati solo temporaneamente nella struttura.
LA MAPPA APPROVATA NON PRIMA DI GIUGNO 2016
La strada per la scelta del sito è comunque ancora lunga. Secondo un prospetto del ministero dell’Ambiente, dopo la comunicazione di Ispra e il nulla osta dei due dicasteri coinvolti (che dovrebbe arrivare entro agosto), la mappa sarà resa pubblica da Sogin nel mese di settembre 2015. Da lì partirà una fase di consultazione di 120 giorni, per la raccolta di osservazioni e proposte tecniche da Regioni, enti locali e stakeholder. A gennaio 2016 la stessa Sogin organizzerà un seminario nazionale per la discussione delle proposte tecniche, il cui termine di presentazione scadrà nel mese di febbraio. Sulla base delle osservazioni raccolte si arriverà ad aprile con una versione aggiornata della mappa.
Ultimo step a giugno 2016, quando è attesa l’approvazione della Cnapi da parte del ministero dello Sviluppo economico, acquisiti i pareri di Ispra e Minambiente.
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